I nostri appartamenti si trovano su un appezzamento di terreno da sempre appartenuto alla famiglia di Enrico. Lui e i suo fratelli hanno una grande azienda agricola e questo luogo, che abbiamo chiamato Foresteria Borgogelsi, è nato da un progetto e insieme da un sogno.
Enrico ama questa terra e riesce a vederne il potenziale. Gli dico spesso che ha delle visioni, perché immagina cose che poi, da cocciuto qual è, magari realizza anche senza il mio accordo.
Le sue visioni sono qualcosa che non ho compreso subito: io facevo la broker in campo assicurativo, capisci che la visione del mondo è parecchio diversa. Per me era tutto o bianco e nero.
Le visioni di Enrico invece hanno mille colori e crescono veloci e rigogliose e spesso diventano realtà sotto i miei occhi. Nonostante me, gli dico quando mi arrabbio. Perché per lui è un detto-fatto, per me è progettare seguendo inclinazioni e accostamenti di pensieri.
Io sono quella che racconta, lui è quello che agisce. È per questo che, anche qui, parlo io.
Questo posto meraviglioso che stiamo creando è anche un po’ il mio sogno. Io da bambina desideravo abitare in campagna, mi piacevano i fiori, amavo l’idea che un giorno avrei fatto, chissà, un lavoro manuale circondata da terra e piante.
Adesso la terra mi circonda in abbondanza: guido il trattore, tolgo l’erba, pianto rose che crescono a una velocità doppia rispetto al normale perché questa terra è fertilissima e aspetta solo di essere amata.
Ho un piccolo segreto, anche: le composizioni di fiori. Ho imparato da me, nessun corso ufficiale. Vado per la campagna e raccolgo rami dall’apparenza insignificante, bacche delle quali non si curano nemmeno gli uccelli, foglie dimenticate dal vento. Poi aggiungo fiori e colori e creo armonie che hanno la funzione di ritrovare un equilibrio là dove l’ho perduto.
Sono la mia cura per l’anima e anche il momento in cui riesco a sentirmi davvero in contatto con ciò che, da dentro, spinge Enrico a non fermarsi.