Il barbecue

Il barbecue di Borgogelsi

Alcuni dei nostri primi ospiti, in un periodo primaverile, sono stati dei dipendenti in trasferta che lavoravano per una azienda del vicino paese di Nogara.

Questi ragazzoni partivano da Borgogelsi la mattina e rientravano nel tardo pomeriggio.

Dopo qualche giorno mi hanno richiesto, visto l’ambiente così adatto, se potevano, portando la graticola e la carbonella fare una grigliata al rientro del lavoro.

Naturalmente gli ho detto che non ci si sarebbe stato alcun problema anzi che la cosa rientrava completamente nello spirito di Borgogelsi.

A lato di ciò comunque ho pensato che, in effetti, questo sarebbe potuto essere un piacevole e caratteristico servizio a disposizione di tutti gli ospiti.

Enrico appartiene ad una famiglia di agricoltori e come tutti i contadini notoriamente non buttano via mai niente, con il risultato che in azienda agricola ci sono dei magazzini stracolmi di vecchi attrezzi agricoli, pezzi di ferro e una gran quantità di oggetti che non si usano più.

Sta di fatto che quando c’è bisogno di un nuovo oggetto sia esso un tavolo o un barbecue, Enrico, il creativo, punta deciso ai magazzini e se ne esce con pezzi di ferro e non so con che altre attrezzature.

Tutti bocciano la sua idea e io per prima. Ma Enrico vede lungo, non si fa scoraggiare e da un ammasso di ferraglia ha già in mente il barbecue fatto e finito con il dentro il fuoco.

Ed è così che il giorno seguente Enrico ha preso le due “gabbie” dato una sostanziosa mano di antiruggine e messo sopra quattro lastroni di pietra di Verona per la base del barbecue.

E’ opportuno spiegare, a questo punto, cosa sia la “gabbia”; è un vecchio attrezzo agricolo formato da un intelaiatura di ferro a forma di ruota che veniva affiancato ed imbullonato alle ruote del trattore, ciò permetteva di distribuire il peso su una maggiore superficie e quindi non compattare il terreno durante le lavorazione agricole.

Fatta e finita la base del focolare in pietra di Verona, si poneva il problema di proteggere il fuoco dal vento, la soluzione è stata una struttura di ferro che Enrico ha chiuso con pareti di mattoni refrattari al centro della quale il fuoco avrebbe potuto ardere liberamente, sopra, ci ha messo, come cappa, il fondo di una cisterna in cemento che molti anni prima veniva usata come serbatoio per il mosto di uva.

Nel giro di un paio di giorni il barbecue era pronto e i ragazzi nostri ospiti potavano cuocere le loro succulente braciole.

La struttura è molto solida ed apprezzata dai nostri ospiti che la trovano molto originale, certo, è un pezzo unico!

Devo dire che è un vero piacere, per gli ospiti, verso l’imbrunire riunirsi intorno a questo strano oggetto, accendere il fuoco e tra un bicchiere di vino ed una costoletta passare allegramente il tempo.

Va precisato, per i vegetariani, che sulle braci possono essere cotte anche le verdure raccolte direttamente dall’orto rialzato che si trova a pochi metri dal barbecue, decisamente  “A METRI ZERO”.

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